Nel 2023 sono morte circa 51.000 donne da partner o familiari, che equivale a 140 donne al giorno e 1 ogni 10 minuti.
Che cosa fa ABF a riguardo?
Presso le sedi di ABF sono state organizzate diverse iniziative, che hanno coinvolto studenti e docenti, con l’obiettivo di far riflettere sulla responsabilità collettiva nel prevenire e contrastare la violenza sulle donne.

Non solo il 25 novembre
Ogni iniziativa sottolinea l’importanza della sensibilizzazione per contrastare ogni giorno la violenza di genere. È importante organizzare progetti su questi temi che si rivolgono direttamente agli allievi, rendendoli sempre più consapevoli e coscienti.
TESTIMONIANZE

~Anonimo~
“Mi ci sono voluti anni per capire che quello che vivevo non era amore. Le sue parole, più dei suoi gesti, mi facevano sentire piccola e sbagliata. Un giorno ho trovato il coraggio di parlarne con un’amica, e da lì tutto è cambiato: mi ha accompagnata in un centro antiviolenza, dove per la prima volta qualcuno mi ha creduta senza giudicarmi. Oggi vivo da sola, lavoro e sto ricostruendo la mia vita passo dopo passo. Non è facile, ma finalmente sento di nuovo la mia voce… e valeva la pena ascoltarla.”

​~Anonimo~
“Per anni ho nascosto i lividi sotto i vestiti e la paura dietro i sorrisi. Ogni sua esplosione era più forte della precedente, e io mi convincevo che fosse colpa mia. Una notte, dopo un pugno che mi ha lasciata stordita a terra, sono scappata e sono andata al pronto soccorso. Lì un’infermiera mi ha parlato con una gentilezza che mi ha fatto crollare. Mi ha accompagnata a un centro antiviolenza e da allora ho iniziato a ricostruirmi. Oggi vivo lontano da lui e sto riscoprendo cosa significa sentirsi al sicuro.”

​~Claudia~
45 anni, nel 2023 ho subito stalking e minacce da un collega di lavoro, senza che i nostri superiori intervenissero. La situazione mi ha causato gravi problemi di salute che mi hanno costretta a lasciare il lavoro e intraprendere un difficile percorso tra cure, denunce e burocrazia. Nonostante ciò, l'inail mi ha negato per 2 volte il riconoscimento della malattia professionale. Oggi pur avendo cambiato lavoro lotto ancora per i miei diritti.

​~Anonimo~
“Un uomo mi ha aggredita e per mesi ho vissuto nel silenzio e nella paura, convinta di essere io la colpevole. Poi ho trovato il coraggio di rivolgermi a un centro antiviolenza, dove mi hanno ascoltata senza giudicarmi. Quando mi sono sentita pronta, ho denunciato. Oggi racconto la mia storia per ricordare che chiedere aiuto è il primo passo per tornare a respirare.”
La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla.


